Un’ iniziativa, costruttiva ed intelligente, istituita dall’ONU il 22 Marzo del 1992, riguarda
la giornata mondiale dell’acqua. Bene primario, indispensabile e preziosissimo per l’uomo, elemento simbolico alchemico di trasformazione e versatilità interiore, rende un liquido naturale, oro per la vita. Infatti, è solito dire: senza acqua, non c’è vita,
Oggi nel mondo gli sprechi d’acqua, sono all’ordine del giorno, mentre nelle zone povere del globo, le risorse idriche non sono sufficienti oppure vengono razionate, per poter assicurare quantità da distribuire a tutti o quasi, per diritto umano.
Nei paesi dove non viene tutelata la salute pubblica e controlli periodici dell’acqua, le popolazioni sono esposte a contaminazioni fecali, perchè i pozzi
vengono a contatto con reflui fognari e le epidemie di tifo, colera ed
altre gravi malattie sono in agguato, ed ancora sono
causa di morte in particolare: nell’Asia meridionale, in Africa ed in Medio
Oriente. I limiti nella distribuzione dell’acqua dolce sta proprio nei problemi riguardo il suo deterioramento,
per la mancanza di strumenti che, garantiscano le qualità igienico sanitarie, mantenendo la qualità delle acque.
Tutto questo a sfavore dell’agricoltura e degli allevamenti che, stanno alla base del nutrimento primario delle
popolazioni dei villaggi, minacciando così di provocare nel futuro carestie in molteplici aree del globo, senza che vi si
possa porre rimedio in tempo. Ancora non si è compreso che, siamo in una vera: crisi dell’acqua. L’indifferenza, la strafottenza dei governi che dovrebbero tutelare fiumi, torrenti e falde acquifere per il
fabbisogno necessario di intere nazioni, continuano ad omettere o ammettono solo in parte la gravità della questione
acqua. Anche nelle zone della provincia etnea ed in tutta la Sicilia, l’emergenza idrica e la siccità sono divenute status di quotidiano disagio. Il PNRR, sta cercando di arginare il problema con interventi volti al rinnovo delle reti idriche di tutte le province regionali. Ma siamo ancora lontani dalla soluzione. Inoltre, vanno completati gli impianti di canali di gronda per acque reflue, per lo smaltimento di queste, per
impedire durante le piogge abbondanti, inondazioni provenienti dai paesi dell’hinterland catanese verso il centro
storico etneo; i lavori che, in parte sono stati fatti, risultano
insufficienti; si parla di progetti volti al riutilizzo delle acque meteoriche, facendole confluire in apposite cisterne, con percorsi attui al raggiungimento dell’ obiettivo. Sensibilizzare e sensibilizzarci al risparmio dell’acqua, è fondamentale. Non diamo per
scontato, quindi un bene prezioso; noi occidentali progressisti e spesso lamentosi, riteniamoci fortunati nell’aprire
il rubinetto di casa ed avere acqua potabile.